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Riparti Livorno

Livorno, 2 Maggio 2020 -

Decolla il piano “Riparti Livorno” una manovra finanziaria da 400 milioni di euro che al sindaco Luca Salvetti piace paragonare ad una sorta di piano Marshall, quello che permise all’Italia di risorgere dalle rovine della guerra. Ora è in ballo il futuro di Livorno. Una che Livorno che, grazie alle sue potenzialità ed al blocco delle vacanze esotiche potrebbe diventare… le Maldive del Mediterraneo. “Riparti Livorno!” è dunque il… grido di battaglia che risuona da Palazzo civico. E perché il piano non sia solo parole ecco che il Comune mette in campo tutte le sue disponibilità: 400 milioni di euro da destinarsi ad una serie di azioni ed opere che interesseranno tutta la città e l’accompagneranno fuori dalla crisi da Coronoavirus. La manovra finanziaria, di questo appunto si tratta, è illustrata dal sindaco con gli assessori Viola Ferroni, Rocco Garufo e Andrea Raspanti in una conferenza stampa in sala consiliare. Dei 400 milioni 245 sono per il nuovo ospedale, 145 per il piano triennale di opere pubbliche “Riapriremo cantieri bloccati da tempo come quello in via Gobetti ed al Cisternone”. Altri 8 milioni sono destinati a coprire gli slittamenti e riduzioni di tributi, tasse e rette. A proposito dei tributi Salvetti non esclude che si possano in parte annullare. “Sempre che dal Governo arrivino i fondi promessi nell’ambito dell’auspicato decreto “Cura Comuni”. Salvetti spiega infatti che senza l’intervento dello Stato sarebbe molto difficile mantenere l’equilibrio di bilancio, “Equilibrio che è il nostro primo obiettivo in quanto – aggiunge - Il Comune da solo non può rispondere alle aumentate esigenze di tutti i cittadini, commercianti, partite Iva, lavoratori autonomi ecc che hanno subito danni economici dal lockdown. Per questo servono risorse e misure che devono arrivare da Regione, Governo, Europa” . Il piano straordinario da 400 milioni di euro di investimenti, ben illustrato in un grafico che riportiamo, si snoda su questi punti: 1) Rifacimento di via Grande, “per il quale l’iter - ha assicurato il sindaco, sarà il più rapido possibile”. 2) • Nuovo Ospedale: porterà 245 milioni sul tessuto cittadino. 3) Riapertura delle gare e degli appalti. “Con la speranza – osserva Salvetti - che il Governo dia la possibilità di semplificare gli iter burocratici come ad esempio ha fatto per il Ponte Morandi, in modo che arrivino subito soldi sui territori, a imprese, lavoratori, famiglie”. 4) Dal 4 maggio ripartono i cantieri già programmati per i lavori pubblici, rimasti bloccati dal lockdown.
Per quanto riguarda il settore del turismo e commercio, le principali azioni del Comune riguarderanno: 

1) Slittamento imposta comunale di pubblicità dal 31 marzo al 30 giugno, con un’entrata che viene sospesa per un totale di 300.000 €. 

2) Riduzione tosap temporanea e slittamento dal 31 marzo al 30 giugno con un’entrata temporaneamente sospesa per 500mila 

3) Sospensione canoni patrimoniali per immobili pubblici per 500mila. “ Le cifre indicate – ha precisato ulteriormente l’assessora al Bilancio Viola Ferroni - sono da intendersi come somme alle quali il Bilancio momentaneamente rinuncia, a fronte degli slittamenti dei termini di pagamento. Resta inteso che, se il Governo darà risorse ai Comuni, sarà possibile ridurle e rinunciare definitivamente a quelle entrate, ad oggi appunto “solo” sospese”. 

4) Il Comune darà la possibilità ( e senza chiedere alcuna contribuzione ulteriore) di ampliare il suolo pubblico per favorire le attività (bar, ristoranti, ecc) che dovranno garantire il distanziamento sociale mettendo più tavoli e sedie. Per la rimodulazione delle tariffe per gli stalli blu il Bilancio registra una minore entrata di 600mila. 

5) Prevista riduzione tari fino a 4.000.000 € per ridurre la parte variabile delle attività in lockdown e slittamento prima rata Tari da maggio a settembre. 

6) Vengono confermate tariffe Tari 2019 con conguaglio nel triennio successivo. 

7) abolizione tassa di soggiorno dal 1 maggio fino a fine anno nell’ottica di incentivare il turismo livornese, con una minore entrata sul bilancio di 820.000 €. 

8) Abolizione pedaggio bus turistici, che vale 390mila euro. Per quanto riguarda il settore del sociale, l’assessore Raspanti ha ricordato che l’impegno del Comune dall’inizio dell’emergenza è stato straordinario. 

Oltre ai buoni spesa su fondi governativi distribuiti in tempi rapidissimi attraverso un vero “Percorso di accompagnamento” delle persone, sono stati realizzati con risorse comunali 700 pacchi alimentari, consegnati dalle associazioni che operano in accordo col Comune. A questo si aggiungono, nella manovra “Riparti Livorno”, ulteriori 300 mila euro. “Fortunatamente - dichiara Raspanti- nel bilancio previsionale avevamo già previsto 142.000 euro per il potenziamento e in alcuni casi la ricostituzione di alcuni capitoli, come quello dei contributi economici straordinari, degli aiuti per anziani fragili, dei prodotti per la prima infanzia. Questo ci ha permesso di essere immediatamente operativi nell’emergenza e di poter assistere persone che altrimenti sarebbero rimaste escluse dai buoni spesa. In attesa dei provvedimenti del Governo sul reddito di emergenza e l’ampliamento della platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza, grazie al nuovo disciplinare approvato e con i maggiori stanziamenti annunciati oggi, potremo continuare a intervenire in risposta ai bisogni più urgenti e realizzare nuove azioni di sostegno alle famiglie”. Tra le misure sul sociale, attivate in ambito dal Comune nell’ambito del piano “Riparti Livorno” sono previsti: lo stanziamento di 300mila euro per rispondere ai bisogni urgenti delle persone in maggiore difficoltà (120mila euro di risorse comunali svincolate integrate con il ricavato del conto corrente per le donazioni a cui hanno contribuito molti cittadini, tante imprese e, in modo molto generoso, anche i dirigenti comunali); 500mila euro per contributi agli affitti grazie al reimpiego del fondo nazionale per la morosità incolpevole (ulteriori risorse potrebbero aggiungersi a breve); 50mila euro di contributi alle famiglie svantaggiate per l’inserimento dei bambini nei centri estivi (“La precedente Amministrazione non aveva previsto il bando che permette alle famiglie in difficoltà di inserire i figli nei centri estivi presenti sul territorio- dichiara Raspanti- mentre grazie anche alla collaborazione con la Fondazione Livorno quest’anno abbiamo ricostituito il capitolo dedicato. Ovviamente dovremo capire come sarà possibile organizzare queste attività in sicurezza. Il tema è anche all’attenzione del Governo”). A proposito dei centri estivi, il sindaco spiega che saranno aperti intanto quelli comunali e quelli in convenzione “Ovviamente quando saranno approntate tutte le misure di sicurezza”. Raspanti spiega poi che si sta lavorando con la Asl “Per riattivate gradualmente attività e servizi rivolti alle persone con disabilità. Delle loro grandi difficoltà in questo frangente si è parlato troppo poco a livello nazionale nel corso dell’emergenza, occorre trovare modi efficaci di ripartire in sicurezza perché le famiglie sono state lasciate troppo sole in questi due mesi, con un carico eccessivo sulle spalle. Abbiamo intenzione di dare concreti segnali di attenzione al tema, riprendendo attività e progetti sospesi e intervenendo al più presto sui costi dei servizi domiciliari”. Ma da lunedì che cosa cambia si chiede al sindaco? “Stiamo passando dalla fase “restiamo a casa” a quella “Usciamo ma manteniamo le distanze e indossiamo la mascherina” risponde il primo cittadino. “So che i livornesi capiscono– afferma – Il primo maggio, contrariamente a quanto sostenuto da chi diverte a fare foto falsando le inquadrature, ho notato grande senso di responsabilità e nessun assembramento. E’ chiaro che esiste sempre una piccola minoranza che non si comporta come dovrebbe. Ma la massa agisce e sono convinto che continuerà ad agire nel rispetto delle regole”. E nel futuro? E lo sport? “Stiamo al governo. Certo che se vengono aperti sport di squadra come il calcio ritengo che il permesso valga per tutti. Perché dovrei vedere giocare la Juve e impedire, per esempio, ai vogatori di salire sullo stesso gozzo?”

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