Livorno, 4 maggio 2020 – “Un anno senza tasse altrimenti andiamo verso la fine”. Sono scesi in piazza ieri mattina almeno trecento tra ristoratori, commercianti, baristi, parrucchieri, tatuatori, estetisti, partite iva per protestare e chiedere aiuto per quello che il coronavirus ha provocato alle loro attività delle quali hanno pochi consegnato, simbolicamente, le chiavi al primo cittadino. Tutti si sono dati appuntamento in piazza della Repubblica ed hanno raggiunto il Comune. E’ sceso il sindaco a parlare e cercare di tranquillizzare categorie esasperate. C’è stato anche qualche momento di tensione, rientrato velocemente anche perché una nutrita delegazione nutrita ha potuto confrontarsi in aula consiliare con sindaco e assessori. Insieme hanno deciso di indirizzare un documento al Presidente della Regione ed al Ministero, firmata dal Sindaco e dai rappresentanti delle categorie. La richiesta è l'anno bianco fiscale, ovvero l'azzeramento delle tasse comunali per il 2020, al momento impossibile da attuare senza un intervento finanziario del Governo.

Oltre questo al momento non è possibile andare – ha aggiunto - perché non possiamo chiudere un bilancio in negativo. Ed è così per tutti i comuni d'Italia. Chi ha promesso aperture e annullamento di tutta la tassazione comunale ha fatto un'operazione di marketing, non il bene della propria città”. Salvetti ha spiegato che se il Governo garantirà i 3 miliardi promessi ai Comuni, e Livorno potrebbe ricevere risorse importanti, “L'anno bianco lo firmiamo insieme, io e tutti voi presenti qui oggi”. Per quanto riguarda le aperture anticipate il sindaco è convinto che alcuni negozi potrebbero riaprire “Ma per altri mancano ancora i protocolli di sicurezza. Anche in questo caso però il sindaco di una città non può anticipare, sarebbe un atto illegittimo, però può chiedere che questo venga preso in considerazione e valutato e io l’ho già fatto”. Il Sindaco e gli assessori hanno dato la propria disponibilità a costituire un tavolo di crisi che riunisca tutte le categorie per decidere insieme come muoversi, ed un tavolo post crisi per percorrere insieme i mesi successivi all'emergenza, per una ripartenza rapida e snella.